Ecco delle divertenti pagelle che i ragazzi hanno compilato a Dakar, anche per capire che non si va in Senegal solo a faticare!! Buona lettura
Ecco delle divertenti pagelle che i ragazzi hanno compilato a Dakar, anche per capire che non si va in Senegal solo a faticare!! Buona lettura
È difficile racchiudere tutto in poche righe perché qui in Senegal è stato tutto troppo. Troppo belli i colori, le donne, i bambini, i mercati con i loro avventori, la musica, i balli. Troppo forti e a tratti pungenti gli odori, e poi il traffico, le persone, la povertà. Una povertà dignitosa, vissuta a schiena dritta, con stuoli di bambini al seguito. Con la loro spontaneità e quegli occhioni che ti scaldano il cuore.
Ma Dakar era solo l'inizio di questa speciale avventura. Ancora sono stordita dalla bellezza e dalle contraddizioni dei villaggi Sossop, Tatanguine e Nanghiane. Il paesaggio che cambia e si trasforma come in un viaggio indietro nel tempo. I villaggi, le capanne, i piccoli che vanno a scuola sul carretto trainato dal cavallo. Il cielo immenso e incredibilmente vicino. Il silenzio seguito dalle voci squillanti ancora dei bambini, così meravigliati e divertiti nel vedere noi Tubab (così veniamo chiamati noi bianchi). E di bimbi ne abbiamo visitati tantissimi. Misurati, pesati e a volte ripuliti a non finire. Tutto con la speranza che prendano la terapia, che la madre li porti in ospedale, che magari potremo rivederli il prossimo anno. Una medicina del corpo che cura anche un po' il cuore. Ognuno di noi ne ha lasciato un pezzo qui a Dakar. Dopo aver dato il meglio di sé.
Questa missione in Senegal è stato un regalo bellissimo, vissuto con persone meravigliose che hanno reso tutto più facile e che con questo post vorrei ringraziare. Ringraziare il Senegal e la sua autenticità e dirgli che non vedo l'ora di ritornare.
Da domani iniziamo a pubblicare le.impressioni che I nostri volontari a Dakar ci scriveranno. Oggi vi presentiamo l'altro.medico a Dakar, Tania, responsabile in Italia del progetto Salute migrante.
I nostri amici sono arrivati sani e salvi a Dakar. Giornata di ambientamento, domani inizieranno le visite mediche. Nel frattempo che ci racconteranno le loro avventure, vi presentiamo un altro membro della missione, Alessandro:
Mi chiamo Alessandro Cinci, ho già 67 anni, ed attualmente sono senza fissa occupazione (pensionato felice) con interessi che occupano praticamente lo scibile umano, ma con una preferenza per la conoscenza diretta di realtà diverse dalla propria. Ho conosciuto Diritti al Cuore tramite il solito passa parola fra conoscenti, e subito sono rimasto molto colpito dai progetti che questa onlus aveva attivato direttamente in Senegal, paese nel quale ho avuto la fortuna di vivere per circa tre anni e mezzo. Questa è la mia prima missione in Senegal con DAC e chiaramente non mi sono lasciato sfuggire l'occasione per ritornare ancora una volta in questa piccola parte d'Africa dove ho lasciato un pezzetto di cuore. Le speranze e le aspettative sono quelle di ritrovare il paese in una situazione di sviluppo sociale maggiore di quella passata e di contribuire, anche se in minima parte, a questo miglioramento. Chiaramente non ho alcun tipo di timore se non quello di essere pienamente utile e spero, grazie anche alla mia capacità di adattamento ed alla esperienza che deriva all'età, di poter comunque aiutare lo staff sanitario della missione per la buona riuscita della stessa essendo questo l'obbiettivo principale che tutti noi di DAC ci diamo ogni volta che si parte.