Ora si presenta Barbara. Mi chiamo Barbara e nasco a Trieste 28 anni fa. Ho studiato lingue, spinta dalla voglia di esplorare, scoprire e conoscere ciò che va aldilà di casa mia e lavoro nel turismo da 7 anni, in un contesto, dunque, che mi permette di entrare a contatto con molta gente di qualsiasi nazionalità. Qual è il tuo progetto o sogno? Viaggiare è indubbiamente sempre stato un punto fisso della mia vita. Ho vissuto in Francia, Portogallo, Australia: col Senegal prosegue un percorso che mi porta a vivere un'altra vita ancora. Perché hai deciso di intraprendere la strada del Servizio Civile? L'idea di partecipare al servizio civile mi é balenata nella mente per la prima volta un paio di anni fa, dopo che dei cari amici ne avevano preso parte; fin da subito mi é parsa come una strada che avrei potuto percorrere anche io. Il servizio civile è la perfetta sintesi di un'occasione che permette di formarsi, in attività anche al di fuori del proprio percorso, di scoprire nuove terre e culture ma soprattutto di capirle grazie alla permanenza all'estero e alla vita quotidiana condivisa con la gente locale. Quali aspettative hai da questa esperienza e quali sfide ti aspetti di dover affrontare? Crearsi delle aspettative verso un mondo così distante è quasi come un giro sulle montagne russe: sai cosa ti aspetta (o almeno cerchi di immaginarlo) ma ti rendi conto che non puoi sapere quanto sarà forte l'impatto. La più grande sfida sarà, nel primi tempi, abituarsi ad un ritmo, un clima, delle abitudini e delle usanze che escono dal mio vissuto fino ad oggi. Cosa porterai di te in Senegal? La gratitudine di potermi trovare lì, tanto più in un contesto che mi aiuterà ad inserirmi al meglio, e la voglia di esserci e di partecipare a progetti rivolti alle persone. Poi, se avanza spazio in valigia, pure una moka!